Compendio della storia geografica, naturale, e civile del regno del Chile

di notte, chiudono con un cuojo di vacca. Siffauc capanne fcrvono ancora di cucina , e vi ha ognun;i d clle donnc il foo fuoco fepararo da qucllo dcllc al– tre, o ve fa tutt' i d) una pietanza pe! marito , di modo, che quefii ha nella foa tavola rante pietan– rr.e , quanre fono le fue mogli . In quefie cafe non íi vede ancora lctto :ilcuno, perche tutri dormono {opra pelli di montoni , le quali quando s' alzano , levano dal íiro, dove fogliono dormire. Le maf– feri1.ic domefiiche fi riducono ad alcune banchine, e ad una tav&la di legno ro1.1:o, dove mang1ano ícn– ·z.a tovaglie , e frrvietre. Non vi fi vede pofata al– cuna, una conchiglia frrve in luogo di cucchiajo . I rondi, ed i piatti fono o di legno, o di terra. r bicchicri di como v:icdno. Gli Ulmen:r fogliono avere <lell' argentcr¡a da tavola, ma non íenc íervono, f~ noa per ricevcre gli ofpiti, a cui fanno tlltte le at. tcniioni poffibili ancorchc ficno Spagnuoli . X XIX, I l vitto corrifponde alla po1•ert:\ dew. tavoh . Q!!efio confiRe ordi:i:)riamente in legurui cot– ti con un po di fale, ed in kogo di p:ine mangii– no delle P,rpe , o pomi di tt.'rra. Di udo fi ci~lllO .ti Pcfci , e di Oftrichc, quantunque i Joro fü1111i, e il M:1re ne porrino in grandiffiml qu:intitl. 11 loro P:iefe 2bbontfa. ancora di uc~elllme, di falv:iggiumc, e di ar.i:na '.i domd1'.,:i • c',e r:,e1·me:-, ó¡d i Sp~ g "C·

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